Descrizione
«Riproporre questa cronaca, seppure ampliata, di un periodo poco esplorato della vita di Oscar Wilde, a diciassette (sedici bis) anni dalla prima edizione, non vuole ricordare solo il centenario del suo tormentato soggiorno a Napoli. E qui infatti che Wilde terminò di scrivere La Ballata del carcere di Reading. E Napoli, sempre avara di editori illuminati, di alcuni suoi capolavori (Salomé, Il Delitto di Lord Savile,…) gli riservò (con grande cautela, aspettando la sua fuga dalla città, e successivamente dalla vita) orribili edizioni; di quelle popolari destinate a un pubblico pruriginoso. Questa riproposta nasce per rendere omaggio alla memoria del Poeta, ma – soprattutto – dalla consapevolezza che il suo fascino radioso è ancora vivo». [Gaetano Colonnese, Noticina dell’editore].
C’è o non c’è? Qualcuno ha avvistato a Napoli Oscar Wilde il decadente inglese che diede così larga copia di argomenti ai cronisti per un processo ripugnante […] Oscar Wilde a Napoli? Ma sarebbe una calamità…! [Matilde Serao, Il Mattino, 7 ottobre 1897].
Il soggiorno napoletano di Oscar Wilde e Alfred Douglas ricostruito attraverso lettere (molte delle quali inedite), commenti, interviste e articoli di giornali, dai quali si evince che a Napoli, il britannico esteta, risultò essere un personaggio scomodo. Fu infatti inadeguata la sua maniera di porsi come intellettuale diverso in una Napoli legata a vecchi schemi culturali; fu inviso all’aristocratica colonia inglese che viveva in un paradiso dove tutte le contraddizioni della cultura vittoriana venivano filtrate e annullate; fu inadatto a far parte della cultura napoletana alternativa che cercava di conquistare una modesta, onesta e borghese rispettabilità che il decadente inglese, il fenomeno Wilde (le guide avevano scoperto il caffé dove amava sostare e lo includevano nel loro giro turistico), non poteva certo dare. A Napoli ultimerà uno dei suoi capolavori La Ballata del carcere di Reading.