Descrizione
C’è o non c’è? Qualcuno ha avvistato a Napoli Oscar Wilde il decadente inglese che diede così larga copia di argomenti ai cronisti per un processo ripugnante […] Oscar Wilde a Napoli? Ma sarebbe una calamità…! [Matilde Serao, Il Mattino, 7 ottobre 1897].
Il soggiorno napoletano di Oscar Wilde e Alfred Douglas ricostruito attraverso lettere (molte delle quali inedite), commenti, interviste e articoli di giornali, dai quali si evince che a Napoli, il britannico esteta, risultò essere un personaggio scomodo. Fu infatti inadeguata la sua maniera di porsi come intellettuale diverso in una Napoli legata a vecchi schemi culturali; fu inviso all’aristocratica colonia inglese che viveva in un paradiso dove tutte le contraddizioni della cultura vittoriana venivano filtrate e annullate; fu inadatto a far parte della cultura napoletana alternativa che cercava di conquistare una modesta, onesta e borghese rispettabilità che il decadente inglese, il fenomeno Wilde (le guide avevano scoperto il caffé dove amava sostare e lo includevano nel loro giro turistico), non poteva certo dare. A Napoli ultimerà uno dei suoi capolavori La Ballata del carcere di Reading.