Descrizione
Le prime elezioni a suffragio universale maschile, con collegi uninominali a doppio turno, si svolsero il 26 ottobre e il 2 novembre del 1913. Le elezioni politiche del 1913 hanno segnato un salto di qualità nella storia della partecipazione alla vita politica italiana.
L’anno precedente infatti era stata approvata la riforma elettorale che estendeva il diritto di voto ai cittadini maschi di oltre 30 anni, anche se analfabeti, in modo che da un suffragio teoricamente largo, ma nella pratica assai ristretto e quasi di classe – come scrisse Giovanni Giolitti nelle sue Memorie – si passava al suffragio quasi universale.
Le elezioni, registrarono un aumento del numero di elettori da 2,9 a 8,4 milioni: un ampliamento dall’8,3% al 23,2% della popolazione.
Si poneva tuttavia per la prima volta un problema: come si poteva far votare liberamente chi non era in grado di leggere la scheda elettorale? La soluzione adottata fu semplice: nelle schede elettorali avrebbero potuto trovare posto i ritratti degli stessi candidati e/o i simboli da loro adottati.
La XXIV legislatura fu quella più longeva del regno, perché ben presto coinvolta nella grande guerra.