Descrizione
«Caro Floriano, a quando l’articolo per il “Cattolicesimo rosso”? Io sono un povero diavolo e conto sulla cooperazione degli amici e tu mi vieni meno! In attesa…».
Riccardo Ricciardi [Napoli 1879–1973) Elegante e raffinato editore, fondatore dell’omonima casa editrice con sede al Cavone (via F. S. Correra) specializzata in storia, letteratura e filosofia. Tra i riconoscimenti ricevuti da R. per la sua lunga e luminosa attività editoriale, si ricorda il Libro d’oro (1963).
Frequentò l’Istituto Universitario Orientale dedicandosi, in particolare allo studio dell’amarico e dell’arabo. Scuola di vita libraria ed editoriale gli fu, invece, la libreria Marghieri, nella Galleria Umberto I di Napoli, dove trascorse qualche anno compilando, tra l’altro, un catalogo di libri orientali. Fu in quegli anni che egli entrò in rapporti amichevoli con i protagonisti della cultura napoletana, dal giovane Tammaro De Marinis ai già illustri, allora, Salvatore Di Giacomo e Benedetto Croce. Fu proprio Croce ad indirizzarlo nel 1907 verso l’impresa editoriale che diresse ininterrottamente per oltre mezzo secolo, stampando con i migliori tipografi tra i quali Mardersteig delle Officine di Valdònega.
Del primo periodo di attività (1907-18) è da segnalare la pubblicazione delle opere di S. Di Giacomo, di cui R. fu il primo editore, M. Moretti, F. M. Martini, S. Corazzini nella fortunata raccolta postuma, G. Papini, E. Cecchi, L. Prezzolini, E. Thovez, A. Oriani (1a ed. della Rivolta ideale). Nel ventennio seguente furono pubblicate opere di cultura storica e letteraria, autori G. Gentile, C. Vossler, F.Russo, F. Flora; da ricordare, inoltre, la collana Biblioteca napoletana, Storia dell’università di Napoli e la Commedia dell’arte di Petraccone. Seguirono opere di B. Croce, F. Fueter, G. Doria, nonché la Bibliografia Vichiana curata da Fausto Nicolini.
Appassionato musicofilo fin da giovane – nel 1903 aveva pubblicato un breve saggio dedicato all’Arte del Canto – Ricciardi fu, dal 1944 al 1958 presidente del Conservatorio San Pietro a Majella e successivamente presidente delegato del Teatro San Carlo.
Trasferita a Milano la casa editrice passò sotto la direzione di Raffaele Mattioli, cui successe nel 1973 il figlio Maurizio, entrando quindi a far parte del catalogo Mondadori. Nel 2003 la casa editrice è stata acquisita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.
La sua biblioteca privata e l’archivio della casa editrice sono stati donati all’Università degli Studi di Milano mentre la parte più consistente dell’archivio privato è alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
Floriano Del Secolo (Melfi, 1877-Napoli, 1949). Scrittore colto e raffinato, allievo, a Bologna, del Carducci, prof. di lettere e filosofia nel Collegio militare di Napoli, città in cui svolse anche, fino all’avvento del fascismo, una notevole attività giornalistica. Lavorò per diversi anni a Il Pungolo di Napoli (1903-1911) e fu corrispondente de Il Secolo di Milano (1910-1919). Dal 1911 al 1914 fu anche redattore capo de Il Giorno, il giornale politico-letterario napoletano fondato da Matilde Serao, e, ancora, a testimonianza del suo impegno, più o meno negli stessi anni fu corrispondente de Il Messaggero di Roma (1913-1919).
Sullo scorcio finale della prima guerra mondiale (1918) venne chiamato a condividere la direzione dell’appena nato quotidiano napoletano Il Mezzogiorno, d’orientamento meridionalista moderatamente progressista. Con l’avvento del fascismo, dovette lasciare la carica nel 1923, poiché il giornale professava idee distanti dal regime.
Dopo il sequestro di Giacomo Matteotti (10 giugno 1924), Del Secolo sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Firmò, insieme a Giustino Fortunato, il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso da B. Croce e pubblicato il 1° maggio 1925.
Durante la seconda guerra mondiale, su incitamento di Benedetto Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluivano le testate de “Il Mattino”, del “Roma” e del “Corriere di Napoli” di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata da Achille Lauro e dal Banco di Napoli durante il ventennio. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale.
Aderì nel 1947 al Fronte democratico del Mezzogiorno, alle prime elezioni generali postbelliche, nel 1948, si candidò a Napoli nelle liste del Fronte Democratico Popolare e fu eletto senatore con 29.880 voti. La sua carriera politica fu breve, a causa di un male incurabile che lo portò alla morte un anno dopo, il 20 giugno 1949 e venne sostituito da Gabriele Jannelli.
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