Descrizione
La condanna a morte della politica neutralista giolittiana: Il giorno 15 Maggio 1915 alle ore 14,20 dopo una lunga vita spesa tutta nel servizio del Kaiser e Francesco Peppe spirò Sua eccellenza Giovanni Giolitti, causa grave indigestione del «Parecchio» confortato da tutti i suoi seguaci e bulowiani. La Patria riconoscente al Diavolo di simile grazia, fa voti che sia dimenticato in eterno. La S.V. resta invitata pei funerali che avranno luogo prossimamente al grido: Evviva l’Italia! Morte ai traditori della Patria. Al verso: Agli Italiani sia di perenne memoria il 16 maggio 1915 in cui spezzarono le catene della tirannide Giolittiana confermando il fatidico voto Guerra ai Barbari stranieri. «Bersagliato da violenti attacchi del «Corriere della sera», del «Giornale d’Italia» e dell’«Idea nazionale», additato in innumerevoli comizi e manifesti al disprezzo della nazione come complice dello straniero, servo del Kaiser e nemico della patria, Giolitti diventò immediatamente oggetto di una sistematica campagna di denigrazione, che coinvolgeva lo stesso Parlamento». [Cfr. Mostra bibliografica–1914-1915: intervento o neutralità? In: Biblioteca Franco Serantini. Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa.]. Documento n. 18