Descrizione
Pubblicato per la prima volta nel 1934 in Francia per la Obelisk Press, il libro circolava a dei prezzi proibitivi pur non essendo stato messo sotto sequestro e non lo sarà fino al 1946, anno in cui sarà processato e condannato in primo grado perché il volume aveva acquistato una certa fama e stava vendendo molto. Sarà poi prosciolto visto anche l’interessamento di alcuni noti artisti dell’epoca come Camus, Gide, Breton e Sartre. Il libro arrivò in America soltanto nel 1961 per merito della Grove Press.
Nel 1962 l’editore Feltrinelli che ne curò l’uscita, aveva adottato degli escamotage per non incappare nella rete della censura: fece risultare il volume come stampato in Francia a Ètampes dopo che si era fatto prestare il marchio da un editore svizzero di Bellinzona ed in più aveva avuto l’accortezza di riportare in terza di copertina “Avvertenza importante. Questa edizione è destinata al mercato estero; l’Editore ne vieta l’importazione e la vendita in Italia”. Naturalmente tutto questo era falso perché il libro era stato stampato a Varese e venduto regolarmente, con le dovute cautele, in Italia.
Anche Feltrinelli, che aveva affidato la traduzione a Luciano Bianciardi, si trova in breve tempo a che discutere con giudici e magistrati. Subirà una forte censura, l’esclusione dalle librerie ma non la ghettizzazione letteraria. Nel frattempo una casa editrice minore, la Parnaso 70, pubblica nel 1965 il “Tropico del cancro”, sempre nella traduzione di Bianciardi, senza averne acquistato i diritti dalla Feltrinelli. Una vera e proria edizione pirata che verrà ritirata dal commercio per due motivi, oscenità e violazione d’esclusiva.
Lucio Gambetti e Sergio Malavasi: L’avventurosa vicenda editoriale del Tropico del Cancro di Henry Miller (Video)
Henry Miller (New York 1891 – Pacific Palisades, 1980). Dopo aver vissuto per circa quarant’anni negli USA passando da un mestiere all’altro, nel 1930 si stabilì a Parigi, dove rimase per circa un decennio. Qui esordì nella narrativa con Tropic of Cancer (1934; trad. it. 1962), audace ricostruzione autobiografica dell’avventuroso clima di promiscuità sperimentato in terra francese. Il romanzo fu più volte censurato negli Stati Uniti, analogamente a quanto accadde al successivo Black spring (1936; trad. it. 1968) e al picaresco resoconto del suo apprendistato americano, Tropic of Capricorn (1939; trad. it. 1962). Tornato in patria dopo un’importante esperienza di viaggio in Grecia da cui scaturirà The colossus of Maroussi (1941; trad. it. 1948), M. si fece efficace interprete del disagio dell’intellettuale di fronte al dilagante conformismo statunitense nei vivaci schizzi di The air-conditioned nightmare (1945; trad. it. 1962) e in Remember to remember (1947; trad. it. 1965), che anticipano di circa un decennio la nascita della beat generation. All’attività di narratore, culminata nell’ambiziosa, controversa trilogia The rosy crucifixion (Sexus, 1949, trad. it. 1962; Plexus, 1952, trad. it. 1956; Nexus, 1960, trad. it. 1961), M. affiancò una copiosa produzione saggistica, svolgendo il ruolo di originale, provocatorio polemista in opere quali Big Sur and the oranges of Hieronymus Bosch (1957; trad. it. 1968); Insomnia, or the devil at large (1970) e My life and times (1971). Scrittore programmaticamente autobiografico, M. ha pubblicato numerosi volumi di lettere, tra cui Lawrence Durrell and H. M.: A private correspondence (1963); Letters to Anaïs Nin (1965; trad. it. 1972). [Cfr. Treccani.it]
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