Descrizione
«Caro e illustre Del Secolo, mi ricordo di un suo invito a mandarle qualche recensione del mio ultimo libro¹, eseguita da un compagno intelligente. Io avrei preferito sul Mezzogiorno anche poche parole sue. Ma poiché non è possibile, Le accludo queste poche pagine di Augusto Guzzo², giovane non solo intelligente ma dotato e profondo. Esse non sono troppo generose per me. Non può quindi apparire nemmeno a Lei che io mi procuri dagli amici gli elogi. Mi perdoni se ogni tanto vengo a disturbarla, e gradisca per il nuovo anno i miei più vivi e devoti auguri. Suo Gherardo Marone. p.s. Le scrivo su questa carta perché sono venuto invano a cercarla al giornale».
¹ Gherardo Marone, Difesa di Dulcinea, Napoli: Libreria della Diana, 1920, 186 p. [Al colophon: Finito di stampare il 28 settembre 1919].
²Augusto Guzzo (Napoli 1894 – Torino 1986) è stato un filosofo italiano. Laureatosi nel 1915 con una tesi sui primi scritti di Kant, iniziò a insegnare nel 1918 presso il liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, dove rimase per sei anni, prima di passare alla carriera universitaria. Dal 1926 fu professore di filosofia e storia della filosofia al Magistero di Torino.
Gherardo Marone [Buenos Aires 1890-Napoli 1962], figura poliedrica della cultura italiana del Novecento, fu scrittore, critico letterario, traduttore e promotore culturale. Laureato in Giurisprudenza e Filosofia all’Università di Napoli, si dedicò all’insegnamento e alla professione di avvocato sia in Italia che in Argentina. Fondò e diresse la rivista La Diana (1915-1917), centro nevralgico per giovani autori e critici meridionali, e successivamente la casa editrice Libreria della Diana.
Il suo impegno letterario si espresse anche attraverso la pubblicazione di saggi e traduzioni, oltre alla raccolta critica Difesa di Dulcinea (1919). Politicamente attivo e antifascista, collaborò con Giovanni Amendola e Piero Gobetti. Dopo il trasferimento in Argentina, ricoprì la cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Buenos Aires e fondò la Società Argentina di Studi Danteschi (1950). Tornato in Italia nel dopoguerra, insegnò Letteratura Spagnola all’Università di Bologna, mantenendo costanti i legami culturali con l’Argentina. Marone è ricordato per il suo contributo alla diffusione della cultura italiana e per il suo impegno nel dibattito culturale e politico del suo tempo. [Biblioteca Marone]
Floriano Del Secolo (Melfi, 1877 – Napoli, 1949) fu un giornalista, politico e scrittore di grande raffinatezza culturale. Allievo di Giosuè Carducci a Bologna, visse nella città emiliana dal 1893 ai primi anni del Novecento, stringendo amicizie significative, come quella con il pittore Alfredo Baruffi. Professore di lettere e filosofia al Collegio militare di Napoli, si distinse anche per una prolifica attività giornalistica, collaborando con testate come Il Pungolo, Il Secolo e Il Giorno, di cui fu redattore capo.
Nel 1918 co-diresse, con Giovanni Preziosi, il quotidiano Il Mezzogiorno, d’orientamento meridionalista moderatamente progressista. Ma con l’avvento del fascismo fu costretto a lasciare la direzione professione e fu radiato dall’Albo dei giornalisti. Dopo il sequestro di Giacomo Matteotti (10 giugno 1924), Del Secolo sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Firmò, insieme a Giustino Fortunato, il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso da B. Croce (1° maggio 1925).
Su indicazione dello stesso Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluirono le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata – durante il regime fascista -dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale, fu sostituito prima da Corrado Alvaro [marzo-luglio 1947] e successivamente da Alberto Consiglio [1947-48].
Nel 1947 si unì al Fronte Democratico del Mezzogiorno, nel 1948 fu eletto senatore (30.073 voti) nella lista del Fronte Democratico (Collegio di Torre del Greco). La sua carriera politica fu breve, interrotta dalla sua scomparsa nel 1949. Del Secolo è ricordato per il suo impegno intellettuale e politico, nonché per il suo contributo al giornalismo e alla cultura italiana.
Altri autografi: scrittori e giornalisti