Descrizione
Rara testimonianza a pochi mesi dal primo congresso ufficiale del PRI che sancì la costituzione ufficiale del partito come forza politica organizzata con strutture permanenti, che si svolse a Bologna il 21 aprile del 1895.
La prima minuta inviata al Bosdari: «Egregio Amico, Mirabelli, per buia opera di Governo, e [sic!] rimasto fuori della Camera. È dover nostro ricordarvelo. Voi conoscete il valore e la rettitudine dell’uomo; e adoperatevi affinché De Andreis, che ha due collegi, provveda. Aff. vostro Bovio».
La seconda inviata al De Andreis: «Caro De Andreis, mi rallegro con te della doppia elezione. Ma ricordiamo che Mirabelli, ingegno eletto e repubblicano intemerato, per violenza e iniquità di Governo, è rimasto fuori della Camera. Nessuno meglio di lui può trattare le quistioni costituzionali; e di ciò appunto ora si tratta. Non bisogna aggiungere altro e ti stringo la mano. Tuo G. Bovio.»
Giovanni Bovio [Trani 1837 – Napoli 1903] Filosofo, drammaturgo, uomo politico (repubblicano e anticlericale). Prof. a Napoli di filosofia del diritto, fu il filosofo della democrazia repubblicana e negli Scritti filosofici e politici (1883) e nella Dottrina dei partiti in Europa (1886) chiarì il programma di una “repubblica sociale”, fondata sull’assoluta libertà di pensiero. Eletto deputato nel 1876, redasse nel 1897 il programma del gruppo repubblicano, di cui fece sempre parte. Padre di Libero (Napoli 1833-1942) poeta e commediografo dialettale.
Giovanni Battista Bosdari [Ancona 1848 – Roma 1900] Nel 1866 il B. si arruolò tra i garibaldini (6º reggimento) e si batté nella campagna del Trentino; nel 1867 partecipò alla spedizione nell’Agro romano. Nel 1870, alla ripresa delle attività insurrezionali mazziniane, effettuò con una banda un’azione armata dimostrativa, dalla Toscana contro il confine pontificio. Denunciato dal prefetto per attentato alla sicurezza dello Stato, subì tre mesi di carcere preventivo. Sindaco di Ancona per qualche mese nel 1872, fu eletto deputato nel collegio di Ancona nel 1882 (XV legislatura) sostenuto dalle forze di estrema sinistra. Rieletto nel 1887 (XVI legislatura), si dimise nel 1888. Tornò alla Camera nel 1897 (XX legislatura). Nel III Congresso nazionale del Partito repubblicano italiano, tenuto a Lugano nel 1899, fu eletto membro del comitato centrale. Rieletto, infine, nel 1900, sempre ad Ancona, per la XXI legislatura.
Luigi De Andreis [Milano 1857 – 1929] Ingegnere e politico italiano. Membro di rilievo del Partito repubblicano, fra i fondatori della Lega delle cooperative, più volte deputato, fu condannato quale presunto organizzatore dei Moti di Milano del 1898.
Roberto Mirabelli [Amantea 1854 – Napoli 1930] Fu allievo di F. De Sanctis e di G. Bovio e compagno di studi di A. Salandra, F. Torraca, G. Fortunato, G. Arcoleo e A. Marghieri. Ancora studente conobbe M.R. Imbriani che e lo introdusse nel gruppo degli irredentisti. Con l’elezione a deputato, nel 1890 (XVII legislatura), per il collegio di Cosenza, s’inserì nel ristretto numero dei politici repubblicani che da quel momento sarebbero stati eletti in quasi tutte le legislature [eccetto la XIX]. Convinto assertore della necessità di riformare il sistema elettorale e politico italiano, il suffragio universale divenne uno dei punti centrali della sua battaglia politica e dell’intero programma del partito repubblicano. Era, infatti, proprio la ristrettezza del suffragio a permettere, secondo il M., l’uso personale e improprio della politica in gran parte delle province meridionali «Il piccolo collegio odierno – scriveva – è per il Mezzogiorno un vero feudalesimo elettorale. Alcune famiglie diventano arbitri nella scelta dei deputati perché raggruppano intorno a sé alcune centinaia di elettori».