Descrizione
«Mio carissimo, ho veduto il prof. Bordiga, di questa Scuola di Portici, dolentissimo per un torto che gli è stato fatto. Io l’ho esortato a venire a parlarne a te […] son sicuro che gli sarà comunque di conforto. […] il Bordiga […] è un uomo fino […] a cui non si perdona d’essere stato lui il direttore della Scuola. I riguardi che sarebbero dovuti a un ex direttore si trasmutano in umiliazioni che gli faccian pagare la pena di non essere sempre stato un sottoposto[…]».
Francesco d’Ovidio [Campobasso 1849-Napoli 1925]. Si laureò a Pisa nel 1870; dal 1870 al 1875 insegnò lettere latine e greche nei licei di Bologna e di Milano; nel 1876 fu chiamato alla cattedra di storia comparata delle lingue e letterature neolatine nell’università di Napoli, e quivi rimase per quasi cinquant’anni, fino a pochi mesi prima della morte. Fu vice-presidente (dal 1904 al 1912) e poi presidente (dal 1916 al 1920) dell’Accademia dei Lincei, e, dal 3 dicembre 1905, senatore del regno.
Oreste Bordiga [Novara 1852-Portici 1931). Agronomo. Nel 1874 vincitore del concorso di economia agraria bandito dalla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, otteneva la nomina di professore straordinario per i corsi di economia ed estimo rurale e di contabilità agraria. Con l’arrivo a Portici, iniziava il suo impegno a favore dell’agricoltura meridionale di cui divenne grande conoscitore in virtù di un’attenzione rivolta non solo agli aspetti tecnici ma anche a quelli socio-economici. Nominato professore ordinario nel 1891, ricoprì la carica di direttore della “Regia Scuola Superiore di Agricoltura” dal 1903 (marzo) al 1906 (agosto) e dal 1917 (novembre) al 1920 (ottobre). Nel biennio 1907-1909 partecipava all’inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e in Sicilia redigendo la relazione tecnica per la Campania. Collocato a riposo nel 1927 per raggiunti limiti di età, veniva nominato professore emerito e presidente dell’Osservatorio di Economia rurale per l’Italia meridionale.
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