Descrizione
Lettera recapitata con urgenza: «Mi scrive Bellotti per altri possibili programmi alla Radio. Potete, domani, martedì, venire voi da Gennarelli dalle 11 alle 11 1/2? Io sarò ad aspettarvi».
Ernesto Murolo [Napoli 1876 – 1939] è stato un poeta, drammaturgo e giornalista italiano. Noto per il fortunato sodalizio con il compositore Ernesto Tagliaferri, grazie al quale nacquero alcune delle più famose canzoni napoletane, è stato insieme a Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio ed E. A. Mario, uno degli artefici della cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana. Fu il padre del cantautore Roberto Murolo.
Si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza ma interruppe presto gli studi per dedicarsi alla carriera poetica e giornalistica, collaborando alla redazione de Il Pungolo e del periodico Monsignor Perrelli, nel quale iniziò a pubblicare i propri versi firmandosi spesso con lo pseudonimo di Ruber, cioè rosso, dal colore dei suoi capelli. Fascista, nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile.
Salvatore De Muto [Napoli 1876 – Napoli 1970] Destinato dai familiari alla professione medica scelse caparbiamente di assecondare la sua passione per il teatro e, malgrado le difficoltà e i rifiuti iniziali, riuscì nell’intento, tanto da essere tradizionalmente considerato l’ultimo Pulcinella.
A tredici anni aveva già una notevole familiarità con il suo personaggio; nel 1908 debuttò al Politeama di Napoli in sostituzione del compianto Pasquale Balzano e nel 1913 ottenne l’investitura ufficiale da parte di Giuseppe De Martino, Pulcinella senior.
Lavorò in tutti i teatri italiani in stretta collaborazione con la moglie Rosa; durante il secondo conflitto mondiale fu chiamato a recitare per le truppe impegnate nelle operazioni belliche. Nel 1949 recitò per l’ultima volta al Teatro Politeama di Napoli.
Nel 1954, per l’inaugurazione del teatro San Ferdinando di Napoli, Eduardo De Filippo lo volle come consulente per l’allestimento dell’opera Palummella zompa e vola. La lunga carriera non produsse effetti positivi sulla sua esistenza: ritenuto esponente di un’epoca ormai superata, non ottenne i riconoscimenti che le sue capacità artistiche avrebbero meritato. Cfr. SIUSA