Descrizione
Quanta vote redite…
e ‘o core mio
chello che pensa e soffre…
‘o ssape Dio!
Eduardo Scarpetta [Napoli 1853-1925] Attore e commediografo, salì in età di quindici anni le scene del vecchio teatro napoletano di San Carlino, seguì poi il noto attore Michele Bozzo in un giro in Calabria. Tornato al San Carlino, ottenne il suo primo successo di attore-autore con una commedia comica in dialetto napoletano, Don Felice Sciosciammocca, mariuolo de ‘na pizza; il più famoso Pulcinella del tempo, Antonio Petito, lo scritturò immediatamente nella propria compagnia.
Alla morte del Petito, passò con Raffaele Vitale; e infine assunse la direzione del San Carlino, dove al repertorio farsesco sostituì una serie di commedie, sempre in dialetto, composte da lui stesso, di cui circa un terzo con trame originali e il resto ridotte da altre commedie italiane e specialmente francesi.
Protagonista di tutto questo repertorio rimase immutabilmente la nuova “maschera” di Sciosciammocca ch’egli aveva creata nel suo primo lavoretto e che non abbandonò mai più, riuscendo a farla accettare ai gusti del pubblico partenopeo, e poi italiano, in luogo di quella secolare di Pulcinella.
Delle sue commedie, circa un centinaio, si ricorda soprattutto Miseria e nobiltà, che è la più originale e contiene scene assai felici; oltre Tetillo (rid. da Bébé), Li nipute de lu Sinneco (da Le droit d’aimer), Santarella (da Mam’zelle Nitouche), Mettíteve a ffà l’ammore cu’ me (da Fatemi la corte), L’albergo del Silenzio (da L’albergo del Libero scambio), ‘Na criatura sperduta, ‘A natriccia, ‘Na mazziata dopo mangiato, Tante ‘mbruoglie pe ‘na fumata, ‘Nu turco napolitano, Il romanzo d’un farmacista povero, ecc. Negli ultimi anni della sua vita lo S. si ritirò dalle scene, affidando la rappresentazione del suo repertorio alla compagnia guidata dal figlio Vincenzo.
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