Descrizione
«Mio Caro Del Secolo, ricevesti una mia lettera che accompagnava un articolo […]» Contiene la richiesta di pubblicazione dell’articolo.
Segue altro biglietto da visita manoscritto a inchiostro marrone, 2 righi «Un cordiale saluto e preghiera di pubblicazione». Entrambi i biglietti recano a stampa “Benedetto Croce Senatore del Regno” e l’indirizzo “Napoli Trinità Maggiore 12”
Benedetto Croce [Pescasseroli, 1866-Napoli, 1952]. Filosofo idealista, storico, critico ed erudito; direttore de La Critica; in politica, liberale e tenace avversario del fascismo. Fu senatore nel 1910, ministro della pubblica istruzione nel 1920-21. Tornò per un breve periodo alla politica attiva nel 1944. «L’arte, in quanto pura intuizione, è forma di conoscenza autonoma, distinta dalla conoscenza storica e scientifica».
Floriano Del Secolo (Melfi, 1877 – Napoli, 1949) fu un giornalista, politico e scrittore di grande raffinatezza culturale. Allievo di Giosuè Carducci a Bologna, visse nella città emiliana dal 1893 ai primi anni del Novecento, stringendo amicizie significative, come quella con il pittore Alfredo Baruffi. Professore di lettere e filosofia al Collegio militare di Napoli, si distinse anche per una prolifica attività giornalistica, collaborando con testate come Il Pungolo, Il Secolo e Il Giorno, di cui fu redattore capo.
Nel 1918 co-diresse, con Giovanni Preziosi, il quotidiano Il Mezzogiorno, d’orientamento meridionalista moderatamente progressista. Ma con l’avvento del fascismo fu costretto a lasciare la direzione professione e fu radiato dall’Albo dei giornalisti. Dopo il sequestro di Giacomo Matteotti (10 giugno 1924), Del Secolo sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Firmò, insieme a Giustino Fortunato, il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso da B. Croce (1° maggio 1925).
Su indicazione dello stesso Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluirono le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata – durante il regime fascista -dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale, fu sostituito prima da Corrado Alvaro [marzo-luglio 1947] e successivamente da Alberto Consiglio [1947-48].
Nel 1947 si unì al Fronte Democratico del Mezzogiorno, nel 1948 fu eletto senatore (30.073 voti) nella lista del Fronte Democratico (Collegio di Torre del Greco). La sua carriera politica fu breve, interrotta dalla sua scomparsa nel 1949. Del Secolo è ricordato per il suo impegno intellettuale e politico, nonché per il suo contributo al giornalismo e alla cultura italiana.