Descrizione
I titoli dei 5 atti: atto 1° Il Bagno di Nisida. L’uno vale l’altro…Fantoccio e l’evasione. 2° Il Molo di Napoli…Sangue per oro. Diverse lingue, orribilile favelle. 3° Il falso erede. Tutti all’Hotel d’Inghilterra. Il mare restituisce i cadaveri! 4° Il casino alla Barra. Tu non mi conosci. Io ti ho conosciuto. 5° Abbasso le maschere. I trappolatori trappolati. Una paga tutte.
L’azione è in Napoli.
Altri copioni manoscritti ad uso dei suggeritori:
Crescenzo di Majo, Vicchiarella
Eduardo D’Acierno. Na penzata ‘a caprara
«[…] Nelle prime pagine – rigorosamente manoscritte – del copione può anche mancare l’autore ma è essenziale che ci sia l’indicazione della proprietà, ed è più frequente notare l’assenza del primo piuttosto che quello della seconda. Sullo stesso copione, numerose possono essere le cancellature, le sostituzioni, che stanno a indicare i passaggi di man: questo ci dice che il proprietario – in questo caso un suggeritore – è il vero dententore del sapere, mentre l’autore ha un ruolo di secondo piano, occupa un posto evidentemente marginale […]
La proprietà fermata sui copioni non denuncia il bisogno di ricostruire una totalità, ma ribadisce solo la necessità di possederla o di esserne parte: impradronirsi del repertorio significa padroneggiare il livello consolidato della produzione nella molteplicità dei frammenti che costituiscono il corpus delle possibili forme del teatro napoletano; significa accumulare storie su storie, forme su forme, strutture su strutture». [De Matteis Stefano, Napoli in scena. Antropologia della città del teatro. Roma, Donzelli, 2012].