Descrizione
Il primo cantante della radio italiana.
Carlo Buti [Firenze 1902 – Montelupo Fiorentino 1963] Cantante, fin da giovane si fece apprezzare per la sua abilitá nella tecnica dello stornello. Considerato uno dei principali punti di riferimento per quel genere che verrà più tardi definito come “canto melodico all’italiana” nel 1931 venne scritturato da Francesco Feola (edizioni La Canzonetta) per la festa di Piedigrotta a Napoli, dove cantò due canzoni in lingua, Amici cari e Città canora, e due in napoletano, Destino ‘e marenare e Famme campa’ cu’ tte. L’incontro con la melodia napoletana determinò una svolta nella sua carriera, permettendogli di pubblicare vari dischi di canzoni napoletane e di cominciare a farsi conoscere da un pubblico più vasto, nel 1932 partecipò a Napoli a Sanremo e iniziò a cantare nelle trasmissioni della allora EIAR (la futura RAI).
Nel 1934 decise di passare alla Columbia, una società di maggior distribuzione alla quale rimase legato fino al suo ritiro dalle scene, ottenendo il successo come protagonista del primo boom discografico della storia italiana con canzoni come Portami tante rose, Scrivimi e Violino tzigano, grazie anche alla grande popolarità derivantegli dal fatto di essere il primo cantante lanciato dalla radio. 1937 sbarcò a New York per iniziare la sua prima tournée in America, venendo salutato come una stella e soprannominato la voce d’oro in Italia. Anche il cinema cercò di sfruttare la diffusa popolarità di Buti, il quale, di ritorno dall’America, girò il film quasi autobiografico Per uomini soli, diretto da Guido Brignone, con Antonio Gandusio e Paola Barbara. In Sud America cantò principalmente in Brasile e in Argentina, debuttando al Casinò di Buenos Aires davanti a 240.000 spettatori. In quel periodo fu presente anche in varie trasmissioni radiofoniche, registrando per Radio Belgrano e divenendo ospite fisso della stazione radio argentina con il programma Hora de Italia. Si ritirò dalle scene nel 1956.