Descrizione
- Lettera autografa firmata. Senza il nome del destinatario [Gaetano Amalfi] datata 14 ottobre [1892].«Caro amico, aspetto il vostro articoletto su Marechiaro». Suggerisce allo stesso A. di tenere conto, per la stesura dell’articolo, del libro di Francesco Alvino La collina di Posillipo «che troverete forse alla Bibl. Naz. e certo alla Soc. Stor. dove potrete presentarvi e richiederlo in mio nome al bibliotecario mostrandogli questa lettera». 16 righe manoscritte oltre data e firma del filosofo. Bifolio, cm 13×20,5. L’articolo Marechiaro di Gaetano Amalfi fu pubblicato in Napoli Nobilissima, Vol. II, 1893, fascicolo XII, pp. 177-179.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Pretore Torre Annunziata. (Timbro postale del 22.12.1893). Risponde a una precedente richieste dell’A. «Mio carissimo Amalfi non ho più un solo esemplare della Lucrezia D’Alagno. L’opuscolo, del resto, è anteriore al lavoro del Filangieri (De Blasiis) sullo stesso argomento e si può ricorrere con più sicurezza a quest’ultimo […] Vorrei suggerirvi un altro tema per Napoli Nobilissima: La Madonna dell’Arco. Ma ne riparleremo a voce». 15 righe manoscritte, oltre la firma del filosofo. L’articolo La Madonna dell’Arco di Gaetano Amalfi fu pubblicato in Napoli Nobilissima, vol. IV, 1895, fasc. IX, pp. 130-134.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Pretore a Casoria. (Timbro postale del 13.3.95). «Mio caro Amalfi, Ho ricevuto l’articolo e va bene. Andrà probabilmente nel n. 4° della Nap. Nob. Credo di mutare alquanto il cappello ossia il primo periodo. Ma vedrete poi nelle bozze». 10 righe oltre la firma del filosofo.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Pretore a Casoria. (Timbro postale non leggibile). «Carissimo Amico, Non vi accusai ricezione del manoscritto? Mi par di si, e vi dissi anche che l’articolo andava benissimo tranne qualche ritocco da fare […] ho dovuto ritardarne la stampa per varie ragioni che sarebbe lungo dire. Abbiate un po’ di pazienza. Lo metterò senza’altro in uno dei numeri prossimi. Il problema di Napoli nobilissima è di far capitare 4 o 5 illustrazioni per numero». 17 righe manoscritte oltre la firma del filosofo.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Pretore a Casoria. (Timbro postale non leggibile). «Carissimo Amalfi, Grazie. L’articoletto opportuno e interessante. Circa il coccodrillo del Museo ne racconterò la provenienza al De Petra [Giulio De Petra, direttore del Museo Nazionale] e nel caso rettificherò la notizie nelle seconde bozze dell’articolo […]». 13 righe oltre la firma del filosofo. L’articolo La fossa del coccodrillo in Castelnuovo fu pubblicato in Napoli nobilissima, vol. IV, 1895, fasc. XI, pp. 97-102.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Pretore a Casoria. (timbro postale del 18.4.97). «Carissimo amico, Grazie dei due opuscoli, l’uno letterario, l’altro giuridico, letti con molto interesse e curiosità. Spero di rivedervi una volta che verrete a Napoli. Fra giorni parto per un viaggio nell’Italia meridionale, ma tornerò verso la metà di maggio […]. 8 righe manoscritte oltre la firma del filosofo.
- Cartolina postale autografa firmata. Destinatario Gaetano Amalfi, Giudice del Tribunale di Salerno. «Parigi 13.V.902. Carissimo amico, Mi viene respinta […] la vostra cartolina. Appena torno a Napoli (che sarà nel giugno), vi manderò l’opuscolo [illeggibile]. Sono lieto di avere avuto vostre notizie e di aver saputo con precisione il vostro indirizzo. Quando vi capiterà di venire a Napoli non vi dimenticate di cercar di me». 11 righe oltre la data e la firma del filosofo.
- Biglietto da visita in busta. Doppio francobollo e timbro postale (27.1.1923). Inviata a Gaetano Amalfi. 1 riga “ringraziamenti”.
Benedetto Croce [Pescasseroli, 1866-Napoli, 1952]. Filosofo idealista, storico, critico ed erudito; direttore de La Critica; in politica, liberale e tenace avversario del fascismo. Fu senatore nel 1910, ministro della pubblica istruzione nel 1920-21. Tornò per un breve periodo alla politica attiva nel 1944. «L’arte, in quanto pura intuizione, è forma di conoscenza autonoma, distinta dalla conoscenza storica e scientifica».
Gaetano Amalfi [Piano di Sorrento, 1855-Napoli, 1928). Letterato, magistrato e scrittore. Nel 1888 fu pretore a Pagani e poi a Torre Annunziata. Nel 1898 fu nominato sostituto procuratore del Re a Matera, poi ad Avellino, a Salerno, a Nicosia e a Napoli. Nel 1908 fu procuratore generale a Potenza e nel 1909 fu trasferito alla Corte di Cassazione di Napoli dove morì nel 1928. Gli interessi dell’Amalfì erano rivolti principalmente a cinque ben distinti rami della cultura: quello giuridico, quello folcloristico, quello letterario, quello filosofico e quello storico. Scrisse per Napoli nobilissima i seguenti articoli: Marechiaro (1893), La Madonna dell’Arco (1895), La fossa del coccodrillo in Castelnuovo (1895), Ancora della leggenda di Raimondo di Sangro e dell’autore del suo ritratto (1895), Montevergine (1896).
Napoli nobilissima Rivista di topografia ed arte napoletana» fu fondata nel 1892 da un gruppo di giovani intellettuali*, su ispirazione di Salvatore Di Giacomo che propose di fare qualcosa «a vantaggio dei monumenti storici ed artistici napoletani, che erano trascuratissimi, e allo scopo di divulgare la conoscenza dell’arte antica meridionale, in massima parte inesplorata». La prima serie della rivista (1892-1906) – oltre a custodire una miniera inesauribile di dati tuttora fondamentali per qualsiasi ricerca di storia locale – rappresenta l’osservatorio privilegiato di vicende, ad essa contemporanee, legate alla gestione del patrimonio culturale della città. [cfr Lavinia De Rosa, Il Museo Nazionale di Napoli nelle pagine di «Napoli Nobilissima» (1892-1906)].
* Riccardo Carafa, duca d’Andria (1859-1920), Giuseppe Ceci (1863-1938), Luigi Conforti Juniore (1854-1907), Benedetto Croce (1866-1952), Salvatore Di Giacomo (1860-1934), Michelangelo Schipa (1854-1939), Vittorio Spinazzola (1863-1943).