Descrizione
Collazione. Vol I: 1 tav. inc. in rame n.t. (ritr. del V. e medaglione allegorico) + 52 tavv. incise in rame (1 ripieg.), per lo più a p. pagina in 43 fogli f.t. + 1 figg. inc. in rame n.t. ( insetti, alghe, rane, camaleonti, sezioni del cervello del bue, piante) + 1 fig. interc. Vol. II: 36 tavv. inc. in rame di cui 35 f.t. (2 ripieg.) e 1 a p. pagina n.t. (mostri umani e marini, crostacei, pesci, anguille…)+ 1 tav. n.t. incisa in rame da Marco Antonio Dal Re, (ritr. di Clelia Grillo Borromeo) + 1 fig. interc. inc. in rame (Isola di Zante). Vol. III: 4 tavv. inc. in rame f.t.+ 1 fig. inc. in legno n.t.+ 3 tavv. inc. in rame n.t. Tra gli argomenti si segnalano: Osservazioni sulle mostruosità (“bicorporei”, senza capo, senza cuore, rana mostruosa, vitelli, sirene etc.), Mutazioni della terra (mutazioni del mare, diluvi, luoghi del mare sommersi), uso dell’aloe e della mandragora… Edizione originale dell’opera omnia del Vallisneri, raccolta e pubblicata dal figlio Antonio tre anni dopo la morte del padre. Contiene tutte le opere edite e inedite. “…Paolo Sangiorgio, nel suo Elogio di Cestoni, sostiene che il compilatore delle Opere […] di Vallisneri non fu il figlio Antonio junior, come è scritto nei frontespizi dei tomi, ma l’ex gesuita Saverio Quadrio. La notizia fu data, secondo Sangiorgio, dallo stesso Quadrio al padre di Paolo Sangiorgio, Giannambrogio…”. Esistono tre diverse emissioni delle “Opere fisico-mediche”, edite dal Coleti nel 1733, il ns. esemplare appartiene alla seconda emissione. Cfr. Sabia, n. 233; Gamba, II, p. 601; Graesse, VI p.II, p.252; SBN: IT\ICCU\UFIE\003000.
«Antonio Vallisneri fu il principale esponente della tradizione medica e naturalistica galileiana tra Sei e Settecento. I suoi interessi spaziarono dalla medicina all’anatomia comparata, dall’entomologia e dall’etologia degli insetti alla loro sistematica, dalle scienze della Terra all’embriologia, dalle scienze naturali alla lessicografia. A un’attività intensissima di studio e di ricerca legò uno sforzo imponente di diffusione della scienza sperimentale, attraverso un carteggio monumentale e il giornalismo erudito, che gli consentirono di esercitare in Italia una sorta di egemonia culturale nelle scienze mediche, naturalistiche e della vita nei primi trent’anni del Settecento». [Dario Generali]. Professore nell’Ateneo di Padova fu tra i primi a fare impiego sistematico del microscopio nelle sue ricerche. Importanti sono anche i suoi studi nel campo della paleontologia e della geologia.