Descrizione
«Carissimo amico, sono assai felice di potermi congratulare con voi per la magnifica vittoria conseguita nel collegio di Torre del Greco. Nel senato repubblicano entrerà un Uomo intelligente, colto e più di tutto un carattere integro […]».
Si tratta dell’elezione al Senato (18 aprile 1948) di Floriano Del Secolo, eletto con 30.073 preferenze nel Collegio di Torre del Greco per la lista del Fronte Democratico Popolare.
Antonino Tarsia in Curia Professore di liceo, medaglia d’argento al valor militare per la partecipazione alle Quattro Giornate di Napoli. Militante comunista, vicino alle posizioni di Bordiga, durante il regime fu tra gli organizzatori e e i dirigenti del Soccorso Rosso. Durante le Quattro Giornate di Napoli, con Aldo Romano e il pittore Edoardo Pansini, costituì al Vomero il Fronte Unico Rivoluzionario. Nel 1945 fu nominato Presidente della Commissione regionale Campana per il riconoscimento della qualifica di partigiano.
Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza
Floriano Del Secolo (Melfi, 1877-Napoli, 1949). Giornalista, politico e scrittore colto e raffinato. Fu allievo di Giosué Carducci a Bologna dovè studiò e visse dal 1893 fino ai primissimi anni del ‘900. Durante il periodo bolognese strinse una forte amicizia con il pittore e illustratore Alfredo Baruffi. Fu Professore di lettere e filosofia nel Collegio militare di Napoli, città in cui svolse anche, fino all’avvento del fascismo, una notevole attività giornalistica.
Lavorò per diversi anni a Il Pungolo di Napoli (1903-1911) e fu corrispondente de Il Secolo di Milano (1910-1919). Dal 1911 al 1914 fu anche redattore capo de Il Giorno, il giornale politico-letterario napoletano fondato da Matilde Serao, e, ancora, a testimonianza del suo impegno, più o meno negli stessi anni fu corrispondente de Il Messaggero di Roma (1913-1919).
Sullo scorcio finale della prima guerra mondiale (1918) venne chiamato a condividere la direzione dell’appena nato quotidiano napoletano Il Mezzogiorno, d’orientamento meridionalista moderatamente progressista. In questo periodo, tra l’altro, strinse un forte rapporto d professionale e amichevole con Giuseppe Prezzolini. Con l’avvento del fascismo,dovette lasciare la carica (1923), poiché il giornale professava idee distanti dal regime, che provvide a radiarlo dall’Albo dei giornalisti.
Dopo il sequestro di Giacomo Matteotti (10 giugno 1924), Del Secolo sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Firmò, insieme a Giustino Fortunato, il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso da B. Croce (1° maggio 1925).
Su incitamento dello stesso Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluivano le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli durante il ventennio. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale.
Nel 1947 aderì al Fronte democratico del Mezzogiorno e, alle prime elezioni generali postbelliche (1948), si candidò a Napoli nelle liste del Fronte Democratico Popolare, risultando eletto senatore con 30.073 voti. La sua carriera politica fu breve, a causa di un male incurabile che lo portò alla morte il 20 giugno 1949 e venne sostituito da Gabriele Jannelli.