Descrizione
I processi di Oscar Wilde in forma di dramma teatrale. «Proprio come l’opera teatrale di Cohen del 1928 anche quella di Leslie e Sewell Stokes Oscar Wilde: A Play (1937) è strettamente incentrato sui processi di Wilde e fu preceduta da due opere europee negli anni ’30. La prima, un’opera italiana intitolata Oscar Wilde: Tre Atti di Niccolò De’ Colli, fu pubblicata nel 1933. La seconda, un’opera francese intitolata Le procès d’Oscar Wilde: Pièce Inédite, en Trois Actes Précédés d’un Prélude di Maurice Rostand, fu pubblicata nel 1935 […] Non sorprende che così tante opere teatrali siano state scritte e prodotte durante il secondo e il terzo decennio del XX secolo. I paesi europei continuavano a essere più permissivi dal punto di vista sociale ed erano mete di omosessuali britannici che si sentivano insicuri dopo il calvario di Wilde. Entro la fine degli anni ’30, con l’ascesa del fascismo in Europa, tutto ciò avrebbe iniziato a cambiare». Cfr. Eric Neagle, Homo fabula, Oscar Wilde : a Play by Leslie & Sewell Stokes
Oscar Wilde. [Dublino 1854 – Parigi 1900]. Il suo nome intero era Oscar Fingal O’Flaherty Wills Wilde. Assimilatore di gran talento, esponente dell’estetismo e decadentismo inglesi, W. ha dato il meglio di sé nelle commedie, che si riconnettono alla tradizione gallicizzante della Restaurazione e i cui dialoghi sono fitti di battute e paradossi (tra queste The importance of being Earnest, 1895). Recatosi per gli studi a Oxford, subì l’influsso delle idee estetiche di J. Ruskin (di cui però non accettò la teoria d’una base morale dell’arte) e di W. Pater, imitando a un tempo il preziosismo dei parnassiani francesi, in particolare Th. Gautier. Faceva frequenti visite a Parigi, dove studiò anche pittura. Il suo poema Ravenna (1878) vinse il premio Newdigate; gli editori fecero a gara per stampare i suoi Poems (1881). Recatosi negli Stati Uniti a divulgare in conferenze le dottrine dell’estetismo, tornò in Europa nel 1882 e si stabilì a Parigi, sostituendo al suo atteggiamento da esteta l’imitazione delle affettazioni di Balzac. La sua brillante conversazione e il suo tratto umano e cortese ne fecero una figura popolare sia nei salotti sia nei bassifondi che si compiaceva di frequentare. A Parigi terminò due drammi romantici: Vera (rappr. a New York nel 1883), modellato in parte sulla Fédora di Sardou, e The Duchess of Padua, modellato su Lucrèce Borgia e Angelo di V. Hugo, e lavorò a varie riprese (1874-94) al poemetto The Sphinx, in cui è palese l’imitazione di Baudelaire. Tra il 1885 e il 1891 scrisse fiabe, raccolte nei volumi The happy prince and other tales (1888) e A house of pomegranates (1891); racconti tra gli altri, Lord Arthur Savile’s crime and other stories (1891), che contiene The portrait of Mr. W. H., favola intessuta sui Sonnets di Shakespeare; il romanzo The picture of Dorian Gray (pubbl. nel Lippincott’s Monthly Magazine del 1890 e in volume nel 1891); alcune poesie e gl’importanti saggi raccolti poi in Intentions (1891). A Parigi scrisse in francese per Sarah Bernhardt il dramma Salomé (tradotto poi in inglese da lord A. Douglas), in cui è sensibile l’influsso del teatro simbolista di M. Maeterlinck. Trasportò poi con grande successo sulle scene inglesi un genere di dialogo e di spirito di pura marca parigina con le commedie Lady Windermere’s fan (1892), A woman of no importance (1893), An ideal husband e The importance of being Earnest (1895). Dal 1893 la vita privata di W. aveva cominciato ad alienargli i favori della buona società. Nel 1895 intentò causa per diffamazione contro il marchese di Queensberry, padre di lord Douglas; perdutala, fu condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati. Frutto della prigionia furono il De profundis (pubbl. post., in parte nel 1905 e per intero non prima del 1949) e The ballad of Reading gaol, terminata durante il soggiorno a Napoli con Alfred Douglas e pubblicata nel 1898. Stabilitosi a Parigi, visse con l’aiuto di amici e sotto il nome di Sebastian Melmoth. Le sue lettere sono state pubblicate nel 1962.