Descrizione
Stelio Maria Martini (pseudonimo di Crescenzo Martini) [ Ancona 1934-Caivano (NA) 2016]. Artista, poeta, promotore culturale. Alla fine degli anni Cinquanta inizia a frequentare Mario Diacono, Emilio Villa, Lucio Del Pezzo, Gianni Bertini e Sergio Dangelo. Sul finire degli anni ’50 elabora i poemi di Parologismata, collaborando al contempo alla rivista “Documento Sud” (1959-1961). Al 1961 risalgono i suoi primi poemi-collage, la cui forma viene precisata nel 1962 con la plaquette “Schemi” per le edizioni di Documento-Sud, prima pubblicazione incentrata sulla commistione di elementi verbali e visuali, prevalentemente estrapolati dai mass-media. Sempre nel 1962, assieme a Diacono promuove i tre numeri di “Quaderno”, esperienza poi proseguita a Roma con “Ex”, alla quale parteciperà anche Emilio Villa. Nel 1963 realizza con la tecnica del collage le tavole di “Neurosentimental”, volume che troverà forma compiuta solo nel 1974, per le edizioni di Continuum.
Nel corso degli anni Sessanta lavora in più occasioni con Giuseppe Desiato e Mario Persico. Con Luciano Caruso realizza numerosissime iniziative anche nel decennio successivo.Tra le altre pubblicazioni di Martini che in diversa maniera assemblano elementi verbali e visivi ricordiamo “Turbiglione” (Guanda, 1966), “Formulazioni non-A” (Visual Art Center, 1972) e “Parologismatica” (Visual Art Center, 1974) e “Detournement” (Visual Art Center, 1975), quest’ultima impreziosita da fumetti ‘deturnati’ da Luciano Caruso. L’esperienza all’interno delle riviste d’avanguardia prosegue nel 1963 con “Linea Sud”, co-fondata dallo stesso Martini, mentre nel 1968, assieme a Caruso, Desiato e Persico dà vita a “Continuazione”. Non meno intensa l’attività di Martini nel campo della saggistica, incentrata sia sulla storia della letteratura che delle avanguardie storiche e delle neo-avanguardie.
Gianni Bertini [Pisa 1922-Caen 2010] è stato un protagonista dell’arte del secondo Novecento, tra gli animatori dell’astrattismo dell’immediato secondo dopoguerra e del dibattito artistico. Trasferitosi a Parigi nel 1952-1953 entra in contatto con il mondo artistico internazionale, avviando rapporti con critici e poeti operanti nella città francese, tra cui Pierre Restany, che lo sosterrà in numerose imprese. La sua pittura attraversa diverse stagioni, dall’informale della pittura “nucleare” alle forme dell’“astrazione lirica”, per giungere nei primi anni Sessanta a comporre con pittura e immagini fotografiche una personale sintesi delle nuove forme di “figurazione” nella Mec-Art, tecnica di trasposizione su tela delle combinazioni di immagine elaborate. All’insegna della Mec-Art, inizialmente tentativo di risposta europea alla Pop Art, proseguirà la maggior parte della sua produzione successiva, aperta però a diverse integrazioni di forme e tecniche.