Descrizione
Unito, dello stesso autore: Methodi Vitandorum. Errorum omnium, qui in arte medica contingunt. Libri quindecim. Venetiis, Brogiollum, 1630, cc. 32, colonne 968 su 972 [i.e. 976], errore di numerazione alle colonne 603-606. Esemplare mutilo della carta finale (4 colonne).
La dottrina dell’ “uomo macchina” o “iatrofisica”, appoggiata da Cartesio, ebbe come caposcuola proprio il S., il quale mise il suo ingegno meccanico al servizio della medicina, progettando vari e ben congegnati strumenti: il primo termometro clinico, un trequarti con cannula per la tracheotomia e un orologio per misurare il polso. Tuttavia, l’invenzione più famosa del Sanctorio rimane la macchina per pesare, o bilancia, sulla quale passò letteralmente gran parte della sua vita. Sulla bilancia consumava i suoi pasti, e perfino dormiva. Valutava il peso della “traspirazione invisibile”, alla quale attribuiva enorme importanza. I risultati di queste sue indagini di pioniere nel campo del “metabolismo”, furono raccolti in una serie di “Aforismi”, pubblicati per la prima volta nel 1614. Durante il sonno la traspirazione insensibile è maggiore che non nelle ore di veglia e ammonta a circa quaranta once; La traspirazione insensibile è naturale ed è segno di salute, il contrario vale per il sudore. Questi aforismi contengono molti principi sensati e il libro è, fra i classici della medicina, uno dei più interessanti. Cfr. Guthrie, p. 189-190.