Descrizione
Esemplare in buone condizioni eccetto lievi fioriture e vecchi aloni che non alterano la leggibilità del testo. Legatura coeva in p. pergamena, tit. oro e tassello con piccole mancanze al dorso, due piccoli buchetti al piatto anteriore, tagli in rosso.
Giuliano Sabbatini [Fanano 1684-Modena 1757]. Tra gli anni Dieci e i primi anni Venti, si rese celebre per i cicli di predicazione svolti a Firenze (1709), Pisa (1710 e 1719), Cortona (1713), Livorno (1714), Faenza (1715 e 1722), Siena (1716 e 1720), Pistoia (1717), Roma (1718), Modena (1720 e 1724), Cesena (1721), Malta (1723), Reggio Emilia (1724) e Ferrara (1725). Aggregato all’Arcadia con il nome di Ottinio Corineo e ad altre accademie, tra cui quelle degli Apatisti di Firenze, dei Filoponi di Faenza, degli Intronati di Siena, degli Innominati di Bra e dei Dissonanti di Modena, lasciò testimonianza dei suoi interessi letterari in molti scritti in poesia e in prosa. L’’8 marzo 1745 fu promosso al nuovo incarico di Vescovo di Modena da Benedetto XIV che, in segno di stima, gli disse «non essere conveniente di esaminare chi per tanti anni avea saputo così bene colla predicazione istruire ed insegnare agli altri» (Omelie e lettere pastorali, a cura di G. Amorotti, 1761, p. VIII). Negli anni che seguirono la morte del vescovo, il suo maestro di camera Giuseppe Amorotti ne curò le opere in cinque tomi: Prediche quadragesimali (Venezia 1758), Orazioni panegiriche e funerali (1759), Ragionamenti e discorsi sacri e morali (1760), Omelie e lettere pastorali (1761), Prose e poesie italiane e latine (1765). Oltre all’incisione su disegno di Girolamo Vanulli, presente nell’antiporta delle Prediche quadragesimali, un ritratto su tela di Sabbatini è conservato presso il convento degli scolopi di Firenze.